
In Italia, stando ai dati RSE (Ricerca Sistema Energetico, GSE), abbiamo circa 19 GWp di potenza fotovoltaica a fine 2014, divisi in circa 650.000 impianti, con oltre il 60% della potenza in installazioni sopra ai 200 kWp.
Molti di questi impianti con la spinta degli incentivi generosi ma calanti, sono stati realizzati in fretta. Inoltre nei primi anni del boom si sapeva molto meno sui possibili problemi che possono far calare la produzione.
Il risultato è che molte installazioni non stanno mantenendo le promesse sulla produzione su cui sono stati costruiti i business plan. Se questi scostamenti in negativo potevano essere trascurati negli anni delle vacche grasse, ora, dopo i tagli retroattivi dello spalma-incentivi e in generale con le ristrettezze economiche attuali, spremere dalla produzione fino all’ultimo kWh diventa una necessità.
In questi anni nel nostro Paese si è acquisito un know-how notevole rispetto a pochi anni fa in quanto a Operation & Maintenance & Performance degli impianti.
Uno dei problemi, scoperto relativamente di recente, si chiama PID, potential induction degradation e può ridurre la potenza di un impianto anche del 65%.
In generale, emerge dalle ricerche RSE, il calo delle prestazioni non sembra variare con l’irraggiamento, la taglia o la localizzazione degli impianti, mentre una differenza la fa la tecnologia: i moduli in film sottile, con l’eccezione di quelli al Tellururo di Cadmio, hanno un scostamento nettamente maggiore tra produzione reale e produzione teorice rispetto a quelli al silicio cristallino (vedi grafico).

(Il grafico mostra la Performance Ratio cioè il rapporto tra il rendimento effettivo e il rendimento teorico dell’impianto, più è vicino al 100%, più efficace sarà il funzionamento dell’impianto. Dando per scontato che il 100% è pressoché irraggiungibile, poiché nel funzionamento dell’impianto fotovoltaico sono inevitabili delle perdite dovute a diverse cause, un Performance Ratio dell’80% indica un impianto di ottima qualità.)
Ma le prestazioni di un impianto possono essere compromesse da molti fattori diversi: ombreggiamenti, sporco, problemi agli inverter e molto altro ancora.
I sistemi di diagnosi, anche preventiva, oggi sono molto evoluti e performanti, dal monitoraggio alla termografia.